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La vite e il vino
quale futuro dopo il 2020?
Attilio Scienza, Professore Ordinario all’Università degli Studi di Milano, insegna Miglioramento Genetico della Vite al DiSAA e Viticoltura di Territorio al Corso di laurea magistrale inter-ateneo nella sede di Asti
Marco Aldegheri, Presidente AIS Veneto Andrea Pitacco, Professore ordinario presso il Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse naturali e Ambiente dell’Università di Padova
Andrea Pitacco, Professore ordinario presso il Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse naturali e Ambiente dell’Università di Padova.
Modera Marco Colognese, critico enogastronomico
Coronavirus e vino: come riuscire a vedere il “bicchiere mezzo pieno”? L’intero settore è costretto ad immaginarsi delle visioni, delle prospettive e delle strategie per fronteggiare l’uscita dall’emergenza, interrogandosi sulle conseguenze sui consumatori e sul mercato locale e globale. Se da un lato le vendite si sono fermate (totalmente o quasi), dall’altro nulla impedisce alla vigna di crescere. Sono gli stessi vignaioli a raccontare come l’emergenza stia generando un profondo paradosso nella viticoltura, che calza con l’agricoltura in generale, perché con la pandemia, in campagna e in cantina è cambiato poco o nulla.
“A volte il vino è la manifestazione liquida del silenzio”, lo aveva compreso con queste parole, Luis Sepúlveda, lo scrittore cileno recentemente scomparso proprio a causa del morto che ha costretto il mondo a fermarsi.
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